La lettura è esperienza che brilla in ognuno

Discorso tenuto da Aurelio Mottola, direttore della casa editrice Vita e Pensiero, in occasione del primo incontro della Scuola di Lettura con Alessandro D’Avenia il 27 ottobre 2022.

Non ci sono parole più appropriate e beneauguranti di questa poesia di Hermann Hesse, Libri, per iniziare la scuola di lettura che Vita e Pensiero, l’editrice dell’Università cattolica, ha voluto proporre a voi studenti. 
Sono molte le iniziative di promozione alla lettura in Italia, ma poche quelle destinate ai giovani della vostra età, una stagione della vita in cui la buona pratica è a rischio per la pressione dello studio universitario prima e l’inizio dell’attività lavorativa dopo, una stagione in cui si sceglie e magari ciò che scegli resta tuo per sempre, come quella saggezza di cui parla Hesse.

I libri «in segreto ti rinviano a te stesso»: la lettura è infatti anzitutto questione di affetti, la lettura – quella profonda e attenta che ti fa immergere nel testo – è un’esperienza che suscita intuizioni, aperture, empatie, risonanze, domande, immaginazioni, desideri: l’esperienza di una fonte zampillante. Nella lettura la nostra interiorità si anima delle vite degli altri, dei loro pensieri, delle loro parole. Questo incontro è prezioso. Sapete perché? Perché spesso corriamo il rischio di essere persone introverse senza interiorità. Questo accade quando i nostri sentimenti restano muti perché sono privi di parole per esprimersi, sono come sepolti in noi stessi. Quell’intrattenersi con le parole di un romanzo, di un racconto, di una poesia ci consente di trovare le parole giuste, quelle che ti fanno dire: «è proprio così, è proprio questo». Quelle parole sono il sentiero segreto verso il cuore, come dice Hesse.
Ecco perché abbiamo chiesto a sei scrittori di parlarci di un libro a loro particolarmente caro, ma di parlarcene dal punto di vista dell’esperienza che ha suscitato in loro. Alla lettura possiamo ri-affezionarci, e in questa scuola riaffezionarci per contagio, grazie alla disponibilità di questi scrittori, alla loro testimonianza. Hanno tutti accettato l’invito prontamente, con entusiasmo, proprio per voi.
Quello che vi ho appena detto, l’affezione alla lettura, è la prima caratteristica di questa scuola. La seconda, non meno importante, riguarda voi. Vi è proposta una lettura attiva. L’emozione tocca, smuove. Ma il passo successivo è solo tuo. Tocca a te attivarti. Come? Con domande, riprese, connessioni, a partire dai libri. Tutte queste acquisizioni che avvengono nella lettura diventano davvero tue, un tuo patrimonio interiore, quando le restituisci, cioè le condividi con altri. È La condivisione che vi è proposta nei gruppi di lettura, quando leggete il libro prima dell’incontro con lo scrittore, ma anche subito dopo la sua testimonianza. Quindi: attivatevi, abbiate fiducia in voi stessi, superate quelle timidezze che nascono dalla paura di non essere all’altezza, di comunicare cose poco intelligenti e di fare perciò brutta figura. Accendete piuttosto quella cosa meravigliosa che è un discorso comune, un dialogo tra diversi in cui il contributo di ciascuno è unico e prezioso. Vi accorgerete allora che la solitudine della lettura è una solitudine amica, perché vi ha aperto ai mondi e alle vite degli altri.

Vi auguro di riuscire a fare tutto il percorso di questa scuola e di farlo con questa sensibilità. Al termine, potrete guardarvi indietro rendendovi conto, forse con gratitudine, di sapere molto di più del mistero dell’amore, dell’impossibilità di vivere da soli, della vita segreta dei desideri, del lato oscuro che c’è in ciascuno di noi, dell’avventura di diventare vivi fino in fondo. Sono i titoli dei nostri incontri.

Allora vi apparirà con chiarezza la verità delle parole di Hesse:

«La saggezza che hai cercato
A lungo in biblioteca
Ora brilla in ogni foglio,
perché adesso è tua»

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